140 ANNI DALLA NASCITA DI LUIGI RUSSOLO
Nella collezione delle opere di Luigi Russolo del Comune di Portogruaro "scoperto" il ritratto della moglie del Pittore, uno dei fondatori del Futurismo. Il ritratto è l'unico esemplare grafico della signora Maria Zanovello già dipinta dal Russolo nel 1920 prima del matrimonio fra di loro.
E' il centoquarantesimo anno dalla nascita di Luigi Russolo documentalmente nato a Portogruaro il 30 Aprile 1885. L'atto di battesimo riporta la nascita al 1° Maggio. Egli è, grazie al suo Manifesto sull'Arte del Rumore, e all'invenzione del Rumorarmonio e degli Intonarumori, l'Autore di macchine che hanno rivoluzionato il suono e con questo ha dato sviluppo alla musica elettronica e brutalista, o Noise come si dice oggi. Si è tentato nel secondo dopoguerra di bruciargli questo primato ma, grazie a onesti esperti musicali come Paul Scharf, la cosa è ritornata nell'alveo del suo riconoscimento. Succede nell'arte delle prime avanguardie. Il Cecoslovacco Frantisek Kupka primo a fare un quadro astratto nel 1911 gli fu riconosciuta questa prerogativa di primo astrattista dopo il 1930, e che lo vide presente nella mostra: Cercle et Carré (Cerchio e Quadrato) di Michel Sephour a cui partecipò nel 1929 pure il nostro Russolo. Il pensiero, in fattispecie, e la produzione del quadro, se non sono riconosciute appaiate, vivono separatamente una loro divisione culturale nella foga del dibattito espositivo che solo a posteriori, a mente fredda, può essere riconosciuto. Questo modo di analizzare e vivere l'arte negli anni Ottanta del Novecento ha dato vita alla figura del "curatore", che è diversa dal critico il quale molto spesso è un letterato che scrive sull'arte, sulla sua estetica, ma è dimentico di come nasce un'opera, in parole povere non si sporca le mani con il colore! Il curatore, nell'organizzare una mostra, deve prendere in mano i quadri che vengono esposti confrontarli fra loro e con gli altri che intende esporre e ragionare con quelli che sono già stati esposti, sia dell'artista che dei suoi compagni di viaggio. Così succede che in questo confronto continuo con le opere egli scopra, oppure leghi i momenti produttivi dell'artista arricchendolo di nessi causali e di scoperte, o di indirizzi magari, poi, non più seguiti, ma intuiti, che lo legano alla storia dell'arte stessa e/o dei suoi compagni di cammino artistico. Detto questo vorrei per l'appunto soffermarmi su una serie di dati che danno l'idea del lavoro del nostro Luigi Russolo e della attribuzione di un suo lavoro presente nella collezione del Comune di Portogruaro che diviene "scoperta" vera e propria. Il Comune è proprietario di tutte le lastre incisorie e di alcune incisioni firmate, 5 per l'esattezza, che riguardano la madre e le sorelle di Russolo. Direi che quasi tutte le lastre dedicate alle donne sono afferenti alla sua famiglia. Ricordo una frase del film Il Silenzio degli Innocenti dove l'attrice Jodie Foster nelle vesti di una detective, in cerca di un serial killer, si chiede dove lui abbia iniziato ad uccidere e risponde a sé stessa che tutti prestiamo attenzione alle persone che ci circondano, ed essendo scomparsa un'amica del sospettato, lei intuisce che può essere stata la prima vittima. Questa è un'ipotesi indiziaria che va suffragata dai dati reali.
Un critico russo, certo Lermentov, ai primi del Novecento scosse la critica d'arte con affermazioni che mettevano in discussione le attribuzioni dei quadri a determinati pittori. La Critica allora si serviva dell'analisi del colore e della pennellata per dire se era della scuola toscana o scuola veneta. Ecco il Lermentov, che, poi, si seppe essere il medico italiano Giovanni Morelli, sosteneva che ogni pittore ha una sua modalità nel fare le mani, le orecchie, il naso etc. Ha cioè un solo ed unico modo di dipingere la fisiologia umana e la farà uguale in ogni suo quadro al di là della composizione formale a cui lavora. Per cui le mani del Bronzino sono diverse da quelle di Michelangelo. E così via. Ecco che si dovettero rivedere i criteri assegnativi dei quadri. E qui la figura del critico ne uscì derisa, come minimo! Da qualche anno il Comune su mia segnalazione, e grazie all'allora sindaco Florio Favero, acquisì una ventina di opere grafiche del Russolo del periodo Classico Moderno, come lui le definiva, provenienti dall'antiquario padovano Luciano Franchi. Opere poi "espertizzate" dal prof. Franco Tagliapietra. E già pubblicate in occasione della mostra: Futurismo & PostFuturismi, dedicata a Luigi Russolo nel 2019 alla galleria Ai Molini. Ebbi in mano per la prima volta un disegno, dove davanti c'era un Ritratto di Donna, e sul retro una composizione astratta! Lo esponemmo. In seguito all'acquisto di un catalogo di una mostra ad Ascona in Svizzera di Russolo a cura di Anna Gasparotto trovai un ritratto ad olio titolato: Ritratto di Signora (Maria Zanovello) del 1920. Finalmente la moglie era stata effigiata, era stata ritratta. Ciò mi rimandò al disegno su carta della nostra "sconosciuta" con sul retro una dedica. E dai confronti della capigliatura, del mento e del naso mi dissi questo è per certo il ritratto a disegno della moglie! Ma sorpresa finale: guardando il retro trovai una dedica, sfuggita a tutti noi, con scritto: ARCHIVIO LUIGI RUSSOLO, Disegno, 1941. Maria Zanovello moglie di Russolo. In fede: Boccato Renzo (?). Più sicuri di così! Quindi Portogruaro è in possesso, per pura casualità, e senza averne coscienza del ritratto a disegno della signora Maria Zanovello che credo unico nella sua produzione grafica.
Boris Brollo
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