Espace Louis Vuitton a Venezia

Fondazione dei Musei Civici di Venezia e Louis Vuitton hanno firmato una partnership esclusiva che traccia un ponte tra l’arte del passato e quella contemporanea e questo in occasione dell’apertura della nuova Maison Venezia, nello storico palazzo che un tempo ospitò il Cinema Teatro San Marco. L’obiettivo comune è di sostenere il restauro d’importanti opere d’arte appartenenti al patrimonio storico-artistico veneziano, al fine di restituirle nel loro originario splendore agli abitanti della città.

Ogni mostra delle opere restaurate della Fondazione Musei Civici di Venezia sarà concepita come un dialogo tra passato e presente, grazie ad un’installazione in cui la Maison darà carta bianca a un artista contemporaneo di fama internazionale. La partnership riflette la filosofia di Louis Vuitton: preservare, trasmettere e far rivivere un patrimonio culturale in continuo divenire.

“Un approccio innovativo, che permette di portare l’arte e la storia al di fuori delle sedi museali, avvicinarla ad un pubblico diverso da quello abituale”, commenta Gabriella Belli, Direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Dopo le mostre “WhereShouldOthello Go?”, “Pompeo Molmenti& Tony Oursler”, in cui la messa in scena di Oursler a fronte del dipinto: “La Morte di Otello” del Molmenti crea uno spaesamento, si passa a “Renaissance, Bill Viola & Carpaccio“, dove vita e morte nello scenario artistico classico del Carpaccio fronteggiano i video di Viola dedicati alla rinascita del Cristo in un’atmosfera cromatica manierista, arrivando a “Sguardi Incrociati, con JiroTaniguchi& Mariano Fortuny” dove il lavoro del mangakaTaniguchi è rappresentato da 30 vedute di Venezia a fronte di 25 foto di vedute veneziane restaurate e risalenti ai primi del ‘900. Tocca ora a “Mondo Nuovo, le Vedute d’Ottica &OlafurEliasson”, inaugurata a metà Dicembre 2014 e aperta sino al 25 Aprile 2015. In questo c aso la macchina, soprannominata da Carlo Goldoni “mondo novo”, è una creazione del XVIII Secolo, altrimenti nota come phantoscope, un antenato del proiettore, che veniva utilizzata come spettacolare intrattenimento durante le festività popolari e religiose; mentre l’opera di Eliasson “Your Star House” è composta da tre grandi e irregolari pannelli di vetro, appoggiati l’uno all’altro e sostenuti da un’impalcatura, ricreando un effetto a caleidoscopio. Gli specchi moltiplicano infinitesimamente un’apertura triangolare alla fine dell’opera, aggiungendo al riflesso caleidoscopico il disegno di una stella nel centro dell’installazione. L’osservatore non può intuire immediatamente quali parti dell’ambiente circostante sono visibili. Solo la stella, collocata nel cuore dell’installazione, rimane ferma, aumentando e diminuendo in scala a seconda dell’avvicinarsi o allontanarsi dall’installazione.

Dall’insieme delle mostre, pur nell’ottica di una messa a confronto fra passato e presente è da notarsi che il presente è principalmente dedicato ad artisti che si misurano con la video arte, o con il cinema. Essi sono vicini cinema come bagaglio culturale che va dalla creazione scenografica, alla fotografia, o al movimento. Mentre potrebbe sembrare diversa l’analogia fra l’autore di manga Taniguchi, che qui taglia la sua Venezia per “frames”: tagli paesaggistici, messi a confrontocon le “vedute” veneziane delle incisioni restaurate, del Marieschi, o del Canaletto, in entrambi i casi le stesse “vedute” non sono che riquadrature della Città.D’altra partequasi tutti questi artisti contemporanei, pur agendo su opere installative, si confrontano in un rapporto creativo con una mente scientifica che superil’opera unica chiusa in se stessa , a favore di un’opera che sia sociale e quindi interattiva.

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Pubblicato il 09 Maggio 2022