L'ASTRATTO#CONCRETO di Cesare Serafino

L'ASTRATTO#CONCRETO di Cesare Serafino.

Vorrei uscire dalle pastoie di una critica di tipo storicistico in cui fermi restano i movimenti storici riconosciuti come Astratto/Concreto, quali il Mac, da cui far discendere l'impostazione artistica di Cesare Serafino. Vorrei allargare invece il solco che vige fra l'Astratto e il Concreto, intendendo questo solco come fenditura della storia in cui leggervi l'allargamento della percezione, intravisto da Junger quando discute con Heidegger su tale argomento, che nel nostro caso significa andare oltre la linea dell'hashtag messo fra astratto#concreto. E se oggi possiamo dire che, grazie alla tecnologia audiovisiva, siamo oltre a tutto questo, in quanto nuove percezioni hanno raggiunto le nostre sinapsi, orbene, credo che la fenditura sia rimasta e abbisogni di riempimento. Qui ci pensa Cesare, manualmente, quando sviluppa un'idea astratta su carta, dove lo scivolio (sciabordio) del pennello, come sui piatti acustici scivolano le spazzole, nella jam session jazzistica, lascia tracce di una tensione interiore di questa astrazione fatta di colpi di pennello, di macchie casuali, o di grumi di colore, dovuti al ripasso per pentimento e così via fino alla chiusura, o all'assopimento di questo pensiero virtuale. Ma ecco che proprio da qui, da questa aleatorietà, da questa indeterminatezza astratta, nasce pure il bisogno di una risposta concreta che segni la fisicità del pensiero, che è umano e non prodotto bestiale di scimmia primate, o di coda di cavallo, come a volte è accaduto nell'arte. Ed ecco che Cesare "firma" la sua opera con l'impronta della mano. Esempio di unicità e di singolarità che, come sappiamo, è pure segno d'identificazione personale. Ma ciò che qui conta è che l'astrazione della pittura si rende concreta perchè dietro al pensiero vi sta un uomo, una persona. Da qui il bisogno di firmare con l'impronta della mano alcuni dei propri disegni. Imprimendo l'impronta della mano egli si unisce idealmente a quella prima mano, apparsa milioni di anni fa dentro la caverna di Lascaux in Francia, dove è nata la pittura e con essa la sua storia. 

Boris Brollo

Catalogo con scritti di Luigina Bortolatto, Boris Brollo e Andrea Zanzotto. Testimonianze di Gillo Dorfles, Alessandro Mendini, Ernesto Tatafiore, Lucio Del Pezzo, Antonio Paradiso. Editore Tipografia Sagittario, Bibione 2014

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Pubblicato il 10 Maggio 2022