Corpi & Corpi

Corpi & Corpi, Catalogo Mostra, Introduzione di Boris Brollo, Editrice Biblioteca Cominiana, 1998

Se uno qualsiasi di noi volesse misurarsi come soggetto reale, o volesse dare segno di sé, che dovremmo fare? Se non lasciare una impronta del proprio corpo?

Ecco, presumibilmente, perchè nelle caverne di Lascaux un primitivo contornò la propria mano con terra rossa e ne lasciò l'impronta vuota. Da questo segno partì tutta la figurazione della pittura, che divenne storia dell'arte - poi - secondo alcuni storici.

La figura del proprio corpo quale metro di misurazione del mondo. Il corpo come esploratore del confine con il mondo reale. E da qui l'ovvia ed in alcuni casi ossessiva presenza della figura umana nella pittura di tutti i secoli. Si pensi che vi sono nella storia della pittura artisti che hanno dipinto solo il Corpo. Corpo senza paesaggio, benchè Corpo inserito in ambienti o interni. La scultura per natura propria dovette essere l'elemento che più raffigurava il Corpo. Ed è nel suo massimo fulgore, cioè nella Grecia..., che si perfezionò una misura, che oggi diremmo standard, altrimenti detta: canone. Regola classica che divideva la figura in parti, le quali dovevano essere in armonia fra loro. In seguito si studiò il Corpo anche come macchina centrale e voluta da Dio. Quindi con il Rinascimento il Corpo ebbe il suo più alto tributo e riconoscimento. Non solo: Leonardo ne studiò anche le parti interne e le riportò su "tavole" (disegni) che dettero il via alla moderna anatomia. Ma la storia del Corpo passò anche per i secoli "bui" del Medioevo e di esso ne fu data una lettura più mistica che classica. E tutto ciò non poteva non influire nell'era moderna, dove il Corpo divenne macchina di guerra e nel contempo carne da macello. Per ciò stesso l'artista moderno sentì il bisogno di uscire dall'involucro Corpo e di sublimarlo in raffigurazioni diverse.

Una rivoluzione furono il Cubismo e il Futurismo che diedero al corpo in simultanea visione sia l'aspetto del movimento che quello del pensiero del corpo rappresentato; ponendo così sullo stesso piano pensiero ed azione. Da qui la rappresentazione del Corpo si sviluppò sino alla performance teatrale e al suo uso diretto dentro la tela o dentro la pittura, tanto che nacque un movimento detto Body Art (arte del corpo). Gli artisti nella loro visione tiranneggiavano il corpo a loro piacimento, ora deformandolo, ora rendendolo più reale del reale, ora trasformandolo con la fotografia. Grazie a questa gamma di variazioni il Corpo, o meglio la nostra percezione del Corpo, si dilatò a tal punto da accettarne la sua sparizione e la sua sostituzione con altro: magari una parola che lo nomina, come nel caso dell'Arte Concettuale. Una corrente questa che opera più sulle parole e sul pensiero che sulla realtà fisica. In questo nostro caso si è pensato ad un escursus che dia l'ida di come la rappresentazione del Corpo sia mutato all'interno della storia della pittura, sottolineando le varie tendenze e privilegiando i nostri Veneti, tenendo presente che solo un museo od una collezione che ripercorresse tutta la storia dell'arte potrebbe - oggi - esaurire il tema dell'intera storia del Corpo umano visto dagli artisti dall'inizio dell'umanità e cioè da quella mano di circa ventimila anni fa. Tanto ci divide il tempo da quell'impronta.

Boris Brollo

Dal 27 agosto al 27 settembre 1998

Jesolo

Inizio: 27-08-1998
Fine: 27-09-1998
Jesolo
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Pubblicato il 10 Maggio 2022